Non è di scala salire
O di usure discendere
Per interire ciò qual
È d’interno e di sommo
Osservare per contemplatio.
E’ invece un andare un cercare,
un sopire un gemere
un sospirare senza patii
una chiara coscienza di
che l’agguato della vita
fa ammorbare. In tale
sopore è la delibatezza
d’infinito auro, di calido
raspore, di innocenze bellezze
di aurori e chiarità.
15 Novembre 1999