Al passo solitario è anche
incomprendere il corpo.
E immaginarlo di ventura?
Errante gonfio di linfa
roboante come principe
di Slesia o di Prussia non
importa malinconico,
basta che sia verace.
Primo d’ascolto, la fede
indefetta in una qualche nudità
come di pagina bianca.
O vieta del tristo rumore che
l’onde passanti e inquiete
trasudano dall’occhio…
(1988)