Le tela lucide e aride di sudore
incorrisposte invidiano la forma
distesa quasi in pretesa di estatica
attrazione, atteggiata a canto ilare.
Eppure, Nearco, ci conducesti, tu, ductore
immemore, a traverso di mària inesplorata
in vista di fragili isole anch’essa estatiche
e sospese, come mente in giudizio.
È forse la chioma, bianca, la tela
che tessé il viaggio, di ipso colore
di vacue ciglia e radi cespi;
colei che dietro la pupilla attenta
catturò le tentacola fatigate da una
questa troppo acuta e grave
per esser di vivente ausilio?
11/05/10