Anello battuto, portavi, Nearco, al
dito, fede di pietà degna, e al nulla consolo
di ciò che ti fuggì un giorno lontano.
Ma nulla saporisti con la gemma e anche
l’artiglio che volò sulla coscia, anche quello
evanì senza goccia di sangue sparso.
Se mai potesti cogliere, non tanto il caso
quanto la deriva dietro le vele, spostando
appunto a caso il timone tuo, avresti evitato
un rossore, un ammicco, un pallido
asbesto senza cuore, percuoto di giaccia
e furore d’insano avello novello.
Ridi, timoniere dell’anima, conducendo le scie
là dove non opportuna condurre inospite alcun riso.
06/02/05