Non riuscire a resistere
tarpato alla finestra e alla
griglia che oppone quel sonaglio
di samba, parola straniera,
densa nell’occupo mente locale
e divertiti dei.
Scaldare sangue su ghiaccio
e monti e cubetti non è
certo come mangiare aragoste.
E poi dire del blu: «Non mentiva»
perch’era solo nobile.
Così si dibatte il dilato del tempo
per sempre prossimo senz’esserlo presto,
per l’ultima volta, ero come l’altrieri
ma perde sorriso chi a lato
si mette a contare quei passi di danza
cercandoli veri, insaputo d’essere lui
a rovinarli ché ballo non chiede di studio.
(1988)